Anno 2011, una sorta di santa inquisizione sembra essersi ridestata dopo secoli di sonno forzato. Tutti sono alla ricerca della “strega” di turno, per arderla viva in un rogo virtuale. Il popolo è stanco di assistere a Potenti che pensano più ai loro interessi che a quelli della collettività. E così, armandosi di tutta l’indignazione di cui dispongono (e non solo), tendono a schierarsi apertamente contro questo presunto (e sottolineo presunto!) sistema criminale. Ma siamo sicuri che la strada intrapresa dall’opinione pubblica sia corretta? Non si corre il rischio in questo modo di “cacciare” chiunque prova a districarsi in politica, anche chi non ha colpe di quanto sta succedendo? Non è forse altrettanto sbagliato fare di tutta l’erba un fascio, senza tener conto di quali siano i “rami sani” della politica e quali andrebbero potati? Proprio come negli anni dell’inquisizione, si corre il pericolo che tutti siano additati come streghe, e magari coloro che realmente sbagliano sono una netta minoranza. Perciò è opportuno soppesare adeguatamente i fatti che ci vengono di volta in volta proposti e non farsi ingolosire dall’attacco preventivo a chiunque faccia parte della cosiddetta “casta politica”. Non sempre la caccia alle streghe, mossa da sentimenti di paura incontrollata, porta al miglioramento della vita di chi la pratica.
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