Giulio Tremonti, ministro dell’economia italiana, ha appena terminato il suo discorso alle commissioni unite di camera e senato. Ha informato sulla crisi economica e su come l’Italia ne deve uscire. Il piano messo in atto dal governo riguardano in primo luogo il pareggio di bilancio da raggiungere entro il 2013. Quindi agire sulle liberalizzazioni sui lavori pubblici e sugli ordini privati. Poi bisogna privatizzare larga parte degli enti pubblici, abbassare i costi degli incentivi per le famiglie (Walfare), agire sulle rendite finanziarie e abbassare i costi della politica. Tremonti ha anche fatto capire che lui aveva previsto che la crisi non fosse ancora finita e la sua politica di prudenza (prudenza è dir poco!) era dettata proprio da ciò. Già, ma non era il suo governo, e nello specifico il presidente del consiglio che lui appoggia, a dire che l’Italia stava bene e che non c’era alcun problema per la nostra economia perché era solidissima? Forse in certi momenti di crisi dire come stanno veramente le cose è l’unico modo per uscire dalla crisi.
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