Incredibile ma vero: i calciatori si ribellano! E non per il contratto collettivo ancora non firmato. O almeno non solo. Stavolta protestano perché la nuova tassa introdotta dal governo, il cosiddetto “contributo di solidarietà”, vogliono che non sia pagata da loro ma dalle società. A questa loro presa di posizione non ci sta Calderoli, il quale dici che se i calciatori continuano così chiederà di raddoppiare questa tassa per loro. I loro stipendi, secondo Calderoli, non giustificano questo tipo di proteste e sciopero. Per una volta, non capita davvero spesso, sono d’accordo col ministro!
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