sabato 13 agosto 2011
Bersani non è per niente convinto della manovra del governo
La manovra finanziaria da 45,5 milioni è stata ancora ieri approvata dal consiglio dei ministri e l'opposizione del Pd è categorica: è una manovra negativa. Secondo Pier Luigi Bersani, segretario del partito democratico, le nuove tasse andranno a gravare di più sul ceto medio-basso (ma guarda che grande novità!) e, soprattutto, non allontana la crisi, la posticipa. Infatti, mette in rilievo Bersani, non ci sono elementi che servano ad aiutare la crescita. Come dire: "mettiamoci una pezza per ora, poi vediamo cosa succede". "Ma siamo pazzi?", direbbe Bersani e chissà se non dice il vero. dopotutto puoi ottenere anche il pareggio di bilancio in due anni, come per altro chiede la BCE, ma se poi non cresce il prodotto interno lordo il problema si ripresenterà. E poi potrebbe essere troppo tardi. Per la cronaca, tra le misure adottate dal governo vi è l'abolizione delle province sotto i trecentomila abitanti. Le province a rischio sono: (Benevento, Carbonia-Iglesias, Gorizia, Grosseto, La Spezia, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Siena, Terni, Trieste, Vibo Valentia, Ascoli Piceno, Asti, Campobasso, Crotone, Enna, Imperia, Isernia, Olbia Tempio, Oristano, Savona, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Belluno, Biella, Lodi, Sondrio, Caltanissetta, Fermo.
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